Aischa Gianna Müller si è confrontata con le testimonianze delle civiltà pre-nuragiche partendo dallo studio delle domus de janas nascoste nel paese di Nughedu Santa Vittoria che, alla stregua delle grandi rocce di granito modellate dal tempo e formatesi naturalmente, sono per lei i veri monumenti locali. Dallo studio di questi, emerge uno spirito collettivo di celebrazione condivisa che l’artista vuole rimettere in luce anche con l’aiuto della comunità archeologica sarda e il coinvolgimento degli abitanti. In tal senso, la passeggiata tra le domus organizzata per il giorno di inaugurazione della mostra con la guida dell’archeologo Nicola Dessì, può considerarsi parte del lavoro di ricerca e sensibilizzazione portato avanti da Aischa. Nel polittico fotografico MENOMéI - hands on monuments, la Müller affianca le immagini dei siti locali a quelle di altri siti archeologici riconosciuti. Partendo dalla visione della Cueva de Las Manos (Caverna delle Mani), situata nel Sud dell’Argentina e nota per le pitture rupestri raffiguranti mani, Aischa si introduce fino al fondo delle domus de janas e vi interviene installando delle manine luminose nella cavità tombale. Con un semplice gesto, ecco che viene creata una connessione tra terre lontanissime ed epoche distanti millenni. Le mani di Aischa introducono una presenza contemporanea, e temporanea, in uno tra i luoghi più antichi che il nostro occhio possa vedere oggi in Sardegna. Sembrano voler toccare, illuminare e prendersi cura di uno spazio cavo, il cui vuoto contenuto tra le pareti lapidee è forse ancora pregno di significati perduti e di una sacralità originaria da conoscere, o solo immaginare.
Francesca Sassu
http://www.francescasassu.it/?/progetti/49/MONEO-/-Memoria-e-Segno